Villa dei Brutti
La villa romana appartenente alla famiglia dei Bruttii Praesentes, che ha dato i natali fra gli altri all’imperatrice Bruttia Crispina futura moglie di Commodo nel 178 ma poi esiliata a Capri nel 192, fu Scoperta nel 2006 in maniera fortuita durante gli scavi dell’ENI per la posa dell’oleodotto nel contrada Barricelle di Marsicovetere – nell’alta valle dell’Agri.
La villa è stata ribattezzata imperatrice per la storia di Crispina, ma non si hanno notizie della presenza di Crispina in Basilicata e ed in particolare nella villa.
I lavori di scavo sono stati eseguiti a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata che ha scavato una superficie di 2300 mq., ma la villa è almeno 9 volte più grande.
La villa è strutturata in tre aree seguendo il modello delle ville rustiche residenziale e produttiva delineato da Catone e Varrone: nella zona nord-orientale si può trovare l’area destinata la personale(pars rustica) ; nella zona sud-orientale gli impianti dedicati alla produzione soprattutto dell’olio e dei tessuti di lana (la pars fructuaria) ; nella zona occidentale si sviluppava la vita giornaliera dei proprietari di casa e degli amministratori come testimoniato dalla ricchezza delle decorazioni(la pars urban).
La villa fu ricostruita almeno due volte in seguito al verificarsi di due terremoti violenti: il primo avvenne del I secolo d.C che comportò il crollo dell’edificio primitivo e che fece una vittima tra i domestici (ritrovamento di uno scheletro nella pars rustica); un novo terremoto si verificò nel III secolo d.C. segnò invece il lento declino fino al definitivo abbandono del VII secolo anche a causa di una serie di trasformazioni che sono andati a modificare la natura del sito.